Le regole di Davide e il vento di Libeccio

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Sono, come mi definì dalle frequenze di Radio Conegliano la mia amica Sandra (Modolo, ndr), un “mazzantiano doc”. Etichetta che ho rivendicato, con orgoglio, anche dopo le poche cocenti sconfitte della nostra Nazionale a guida Davide Mazzanti.

Una stima per l’uomo e una ammirazione per il professionista che sono nate ben prima che il marchigiano Davide alzasse al cielo coccarde tricolori e trofei nazionali; ben prima che fosse chiamato a ricoprire il ruolo di allenatore della Nazionale Maggiore. Del CT apprezzo schiettezza, onestà intellettuale, rapporto diretto con giocatrici e staff; sorriso e lavoro, tanto, duro, cercando di non dimenticare mai che, il suo volley, deve essere per tutti, a partire da chi lo pratica, divertimento.

La mia personalissima impressione è che quella brezzolina marchigiana, mix di competenza e assunzione di responsabilità, di cui tanto il nostro volley aveva bisogno è diventata, in questi primi mesi, un bel vento di rinnovamento, utile a spazzare via polvere e ragnatele, a rinfrescare l’ambiente e a donargli quell’aria frizzante dei tempi d’oro.

E così ecco il comunicato stampa con le parole di Davide. Una manciata di righe chiare, comprensibili ed efficaci a motivare le convocazioni di questa seconda estate “mazzantazzurra” e soprattutto a tracciare con estrema onestà, senza giri di parole, senza lasciare spazio ai “non detto”, le regole per poter ambire a vestire la maglia azzurra da domani al 2020. Due i cardini: meritocrazia e continuità. Nella Nazionale di Mazzanti troverà spazio chi ha fatto bene in campionato e, semplice quanto rivoluzionario, chi avrà giocato con continuità nel proprio club, ritagliandosi e conservando un posto da titolare. “E’ giusto che le ragazze lo sappiano in anticipo per poter fare le loro scelte”: semplice, conciso, diretto.

Dopo l’affaire Bonitta – Diouf, una delle pagine umanamente più tristi e note del nostro volley,  molti “pallavolistologi” invocarono il ricorso a comunicatori professionisti, mediatori, mental coach, psicologi sportivi. Tutte figure ad alta professionalità, senza dubbio utili alla crescita del movimento. Credo però che Davide Mazzanti, ancora una volta, con le poche righe di un comunicato abbia dimostrato, di essere il più efficace ed efficiente psicologo, mental coach, comunicatore che la Federazione potesse assumere.

Un rivoluzionario che si assume le responsabilità delle sue scelte, che parla chiaro, con il sorriso, guardando negli occhi l’interlocutore.  Un piacevole vento di Libeccio essenziale per far sventolare di nuovo  i tricolori. O almeno per provarci.


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1 pensiero su “Le regole di Davide e il vento di Libeccio”

  1. La Nazionale di Mazzanti, al suo esordio, nel 2017, ha battuto Cina, Russia e USA e ha conquistato il secondo posto in una manifestazione che equivale al Mondiale. La scelta coraggiosa di dare spazio alle giovani (che del resto sono state Campionesse del Mondo U18 nel 2015 e nel 2017) è una scelta intelligente, che guarda al futuro.
    Gianni Nigro

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