L’ abbraccio

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I riflettori della cronaca si accendono, purtroppo sempre più spesso, su episodi ed esempi negativi, che i social contribuiscono ad  amplificare e a diffondere viralmente.
Anche lo sport non si sottrae a questa triste regola. Così la scorrettezza dello sportivo in gara, l’atto di teppismo del tifoso sugli spalti, l’antisportività di un manager o di un dirigente  conquistano, loro malgrado, pagine di quotidiani, centinaia di post e migliala di commenti.
Io sono spesso “accusato” di essere, nei miei scritti, troppo buonista, utopista, romantico.
Critiche che accetto con molto piacere.
In realtà, credo di essere un ingenuo ottimista che crede ancora, nonostante tutto, nella bellezza del Mondo. Forse perché il mio Mondo, o almeno buona parte di esso, si chiama volley.
E in questi 18 anni di amore incondizionato, quel Mondo, la pallavolo, mi ha dato, sempre, l’opportunita di poter vivere e  raccontare episodi, emozioni che rappresentano l’essenza dello sport e della vita.
L’abbraccio, sabato sera, delle ragazze dell’Imoco volley a Daniele, uomo e allenatore, durante il minuto di silenzio in onore del padre improvvisamente scomparso é senza dubbio uno di quei gesti, uno di quei momenti.
Un abbraccio per nulla scontato quanto intimamente autentico, ad evidenziare non solo il rispetto per il momento ma anche un affetto straordinatio per l’uomo.
Un abbraccio che non é solo condivisione del dolore, ma va oltre e dimostra, con la semplicità di quelle braccia unite, quanto sia splendido, raro e prezioso essere una vera squadra, quanto importante ed essenziale, sia essere un vero gruppo.
Daniele Santarelli é un ragazzo che stimo, non da oggi, per le sue eccellenti qualità, per la semplicità con cui riesce essete educato, umano, gentile, umile. Gli auguro di cuore di raccogliere, nel proseguo della sua carriera, i successi che merita. Credo, però, che, pur rappresentando per lui un momento di estremo dolore, quest’abbraccio, l’abbraccio delle sue ragazze e di un intero palazzetto, sia fra i riconoscimenti piu importanti, ambiti e prestigiosi che un allenatore, che un uomo, possa ricevere.
Un abbraccio in silenzio che racconta lo sport, quello vero,  e i suoi valori, quelli più autentici.
Un gesto che forse non accenderà molti riflettori ma certamente tantissimi cuori.


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