Maurizio, il decano ragazzino

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Due occhi azzurri, limpidi e magnetici incastonati in un sorriso sbarazzino da eterno ragazzo. Capelli sale e pepe che, come sottolinea lui ironicamente, “sono il fascino dell’esperienza”. Fra le mani la sua Nikon d500, uno dei pennelli tecnologici con cui, dal 1977,  ritrae con maestria  il volley e i suoi protagonisti.
Ecco Maurizio Lollini,  perugino, classe 1949 fotografo, come scrive sulla sua pagina web, “per hobby e per passione”, anche se la qualità dei suoi scatti non hanno nulla da invidiare a quelli di molti rinomati professionisti. Anzi, per alcuni di loro “il Lollini”, come lo chiamano nei palazzetti, è un maestro, stimato e apprezzato.

Sorridente quanto garbato;  tosto, diretto, autentico e verace tanto da parere, ad un primo superficiale sguardo, spigoloso se non addirittura burbero, Maurizio, è uomo di straordinaria umanità e simpatia. Chi si ferma a chiacchierare una manciata di minuti con lui, difficilmente  riesce a farlo senza sorridere, senza scherzare, senza essere travolto dalla sua indole burlesca.
E così  quando gli ricordo, provocandolo con affetto, che  è “frizzante” per essere un quasi settant’enne la replica, divertente, ironica, cinica non si fa attendere: “Dovresti cominciare anche tu, perché fotografare la pallavolo tiene attivi mente e gambe, non ti fa rincoglionire troppo presto”.

Risate, tante, ma non solo.
Maurizio è anche una fucina di ricordi ed emozioni.
Quarant’anni di volley condivisi con i protagonisti, a bordo campo, dietro la panchina o sotto al podio a catturare, a rendere eterni, sorrisi, lacrime, gioie, sguardi.
Giocatrici, su tutte nel suo cuore Fofao, Gioli e Kirollova e poi allenatori, arbitri, tifosi: per ognuno di loro Maurizio ha una foto e un aneddoto, garbato, divertente. E in ogni istantanea c’é un pezzo di vita, di sport, di cuore; in ogni scatto c’é l’essenza di quella passione, la fotografia, cominciata all’età di nove anni, che gli ha dato tante, meritate, soddisfazioni.
Fotografo ufficiale della mitica Sirio Perugia ad inizio degli anni 2000, fotografo ufficiale oggi, con un gruppo di amici professionisti, della Savino del Bene Scandicci, del Bisonte Firenze e della Zambelli Orvieto. E questo solo per citare una parte di un curriculum, di una vita fra volley e fotografia, che non si può riassumere in poche righe.
Credo che il segreto di questo ragazzino, suo malgrado decano dei fotografi del volley,  sia la sua voglia di vivere, di divertirsi e di migliorarsi sempre.
A proposito, delle tante chiacchierate a bordo campo,  fra le tante frasi, alcune bischeramente irripetibili, ce n’é una che credo meglio di altre possa riussumere Maurizio Lollini. Me la disse un paio di mesi fa, a Bologna, nel salutarmi al termine della finale di Coppa Italia:  《Ho ancora una decina d’anni per migliorarmi, e poi comincio a fotografare sul serio》. 

[Foto Lisa Guglielmi]


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