L’ oro del futuro.

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Ancora una medaglia europea. La seconda di questo 2018. L’ennesima del nostro movimento giovanile, da oltre un decennio fiore all’occhiello della pallavolo continentale.
Dopo il bronzo a Zlin dell’Under 18 maschile, é arrivato, lo scorso sabato, l’argento nel campionato europeo Under 17, conquistato, a Sofia, dal sestetto femminile.
Se i ragazzi di Fanizza hanno mancato la finale per l’oro dopo aver perso un combattuto tie break con la Repubblica Ceca; le ragazze di Mencarelli hanno mancato l’ assalto al metallo più  prezioso dopo quattro interminabili set, tre dei quali finiti ai vantaggi, contro l’arcigno sestetto russo.

Due medaglie diverse, certo, che però sono figlie dello stesso impegno, della medesima eccellenza tecnica.
Risultati conquistati da atleti differenti che frequentano la stessa superlativa scuola, quella della pallavolo giovanile tricolore.

Da qualche anno seguo con sempre più intetesse, passione ed attenzione le nostre Nazionali juniores e pre-juniores, fucine di promesse, ambizioni e molto spesso autentici talenti.
Credo, non da oggi, che sia importante sostenere, tifare e dare visibilita a questi giovani, al loro impegno e ai loro risultati, spesso superlativi. Non solo per una doverosa inizione di fiducia ma anche perché il settore giovanile é un patrimonio da salvaguardare, da coltivare, crescere e custodire con estrema attenzione.
I successi di domani, la capacità del nostro sport di continuare a suscitare interesse, il futuro del nostro movimento, passano fra le mani, la testa e il cuore di questi giovani atleti.

I ragazzi di Panizza con le medaglie di bronzo al collo, le ragazze di Mencarelli con quelle d’argento, rappresentano l’inizio migliore per poter costruire e sognare un futuro d’oro.

É fondamentale non dimenticarlo.


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