Letizia da favola

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Nel premio Mvp della finale di Coppa Italia c’é la consacrazione dell’umiltà, della serietà e dell’impegno di una ventiseienne introversa e tenace, appassionata quanto schiva.
Nel premio Mvp  consegnato a Verona c’é il riconoscimento al lavoro di un’atleta, alla sua bravura infinita; alla sua capacità di essere “riserva dei fenomeni” che all’occorrenza sa divinire semplicemente fenomenale.
In quel pallone dorato che luccica all’ombra di Giulietta, c’è il volto acqua e sapone di una Cenerentola arrivata al gran ballo per essere semplice comparsa e che con straordinaria capacità, di quel ballo,  é divenuta protagonista indiscussa.
Nel premio Mvp vinto da Letizia Camera c’é il coraggio, la competenza e la bravura  induscussa di un allenatore che non a caso é il più  vincente in Italia; c’é l’impegno di una società, Novara, che da sempre investe e crede in quel vivaio di cui la ventiseienne di Acqui Terme é uno dei tanti “prelibati prodotti“.
C’é il meritato tributo alle qualità tecniche ed umane di una pallavolista che non ha bisogno dei riflettori per trovare il campo, che non ha bisogno di essere titolare per dispensare un sorriso e coltivare la propria passione.
Nel premio Mvp a Letizia Camera c’é soprattutto, per una volta più di altre, la meritocrazia dello sport.
Complimenti Letizia.
#conilcuoresempre

Foto Maurizio Lollini, 3M Media


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