Meritocrazia e coerenza.

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Stimo infinitamente Davide Mazzanti anche per aver applicato, piu di altri suoi predecessori, il concetto di “meritocrazia“.

In campo, con l’ambita maglia azzurra ci sono andate, fin qui, le atlete che nel corso del campionato hanno mostrato, con constanza, le migliori qualità tecniche e umane, nonché, ovviamente, la miglior forma fisica e mentale.

Un criterio di scelta meritocratico che, nella storia delle convocazioni azzurre, non sempre é stato applicato.

Un criterio che é stato la base, il cardine e la forza di questi tre anni sotto la direzione tecnica di Davide Mazzanti, e che sarà, doveroso quanto coerente, seguire almeno fino alla fine della sua esperienza azzurra.

Anche perché il prossimo appuntamento, l’Olimpiade di Tokyo, é, per prestigio e suggestione, l’obiettivo del lavoro di un quadrienno.

Il clamoroso ritorno in campo di Francesca Piccini, con l’obbiettivo dichiarato di rientrare nella spedizione olimpica e la sensazione di molti tifosi che “gli accordi” in tal senso siano già stati presi, ha gettato qualche ombra sull’applicabilità di quella meritocrazia, essenza del progetto e dello stile Mazzanti.

Sia chiaro, sono solo sensazioni, prive, ad oggi di fondamento; “illazioni” volendo definirle con un termine forte. Il volley mi ha insegnato però, che le sensazione e le “illazioni” della sua gente si trasformano, a volte purtroppo, in realtà.

Bosetti (Caterina, ndr), Pietrini, Sylla, Guerra, Perinelli, Gennari, Nwakalor, Loda, Partenio, Angelina.
Il reparto delle sciacciatrici azzurre, ruolo che ricopre l’icona del volley Piccinini, é gia fin qui uno straordinario mix di potenza, tecnica, tattica e fantasia. Limitare, presumibilmente a 4 elementi la scelta non é, già  oggi facile.

Queste ragazze da mesi stanno lavorando sodo per conquistare il tanto ambito biglietto per Tokyo, il sogno di una vita sportivo e non.
Credo che, lasciare a casa una qualsiasi di queste atlete non seguendo il criterio della meritocrazia sarebbe un clamoroso errore, un torto che la pallavolo e i suoi tifosi non meritano.

Mi piace essere chiaro e questa volta piu di altre: se Piccinini, in questa manciata di mesi dimostrerà di essere superiore alle colleghe di ruolo, doveroso convocarla oer Tokyo.
Se non sarà così doveroso non convocarla.
Credo che lei per prima, accettando altri criteri che non siano la meritocrazia, tradirebbe lo sport di cui é indiscussa icona, in cui crede e che ama.

A differenza di ciò che ha scritto qualche tifoso, non credo che il posto sull’aereo per Tokyo “spetti di diritto” a Francesca per quello che é stata e che ha dato, in termini di visibilità e successo, al volley azzurro.
La convocazione alle Olimpiadi non é, e confido di cuore non diventi, un Oscar alla carriera, per quanto straordinaria e inimitabile.
Per coerenza.


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1 pensiero su “Meritocrazia e coerenza.”

  1. Concordo al centoxcento con quanto esposto nell’ articolo.
    Le scelte le fa’ l’ allenatore con i suoi criteri di scelta non i vertici della federazione.
    A mio modesto parere Mazzanti andrebbe riconfermato per il prossimo quadriennio.

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