Wolosz come Chopin

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Asia come Fryederyc.
Duecento anni dopo, dalla stessa terra, la meravigliosa Polonia, due artisti sublimi, deliziano il mondo con le proprie frizzanti passioni.
Lui, Fryederyc, lo ha fatto per decenni, con le dita che accarezzavano i tasti bianconeri di un pianoforte a coda; lei, Asia, lo fa da qualche anno, con le sue mani tese a plasmare gli inserti di cuoio di un colorato pallone da volley.
Differenti strumenti direbbe il compositore, differenti campi risponderebbe la pallavolista.
Due straordinarie eccellenze.
Lui Chopin, genio poetico, maestro della musica romantica; lei, Wolosz, splendida donna, superlativo talento del volley moderno.
Lui compositore romantico, lei pallavolista stellare; entrambi unici nei loro ruoli, entrambi insuperabili, entrambi straordinariamente capaci di creare, con la semplicità di un tocco, eccellenti forme d’arte.
Asia e Fryederyc, esempi per la loro generazione, icone per il loro Paese, idoli per molti, ovunque nel mondo.
Entrambi, di diritto e per merito, nella storia.
Entrambi amati da chiunque, anche solo per un istante, abbia aperto il cuore all’ arte della musica o dello sport.
Asia, la più emozionante melodia del nostro volley, come Fryederyc, poeta del pianoforte.
Entrambi entrati nella leggenda, entrambi destinati a restare nei cuori.

Foto: Maurizio Lollini


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