Ripartire dalla passione.

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Ripartire dalla passione, un istante dopo ve ne sarà la possibilità di farlo, in assoluta sicurezza, banale scriverlo, per tutti i protagonisti in campo (in palestra, piscina, pista, ndr) e fuori.

Ripartire dallo sport, che è, da sempre, uno dei più bistrattati quanto efficaci mezzi di socializzazione, condivisione e confronto; quello sport che può essere eccellente strumento di crescita fisica, mentale e umana.

Ripartire laddove ci si era fermati. Per coerenza verso quella meritocrazia che è, quasi sempre, nello sport più che in altri aspetti della vita, valore determinante, cardine fondante.

Ripartire laddove ci si era fermati. Per rispetto agli sforzi, all’impegno e ai sacrifici di tutti, anche degli ultimi; per coerenza verso i valori che lo sport, a qualsiasi livello, può e dovrebbe trasmettere.

Ripartire, appena sarà possibile, per dare un segnale di ottimismo, di ritorno, nonostante tutto, alla “normalità”, assegnando titoli, scudetti, coppe che sarebbero, anche per chi li perde, un ritorno alla vita, uno stimolo a guardare al futuro con fiducia.

Ripartire per tornare a sentire quei tamburi chiassosi che oggi, in questo irreale e drammatico silenzio, sembrerebbero una dolce melodia.

Ripartire, al più presto, perché, come mi ha insegnato lo sport che amo, la pallavolo, è vietato arrendersi.


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