Il Presidente, zio Piero e il gatto

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Caro Presidente Manfredi,  mi permetta, glielo scrivo con affetto: mi ricorda un po’ mio zio Piero, uomo timido e mansueto, che quando il gatto ruppe l’antico vaso di porcellana tanto caro alla zia, cercò goffamente di rimetterne insieme i pezzi. Non solo incollò male i cocci, ma poi, per dimostrare a tutti che il vaso era integro,  ci aggiunse pure fiori ed acqua, allagando inevitabilmente tutto quanto intorno.

Ora scelga pure Lei a chi far interpretare il gatto dispettoso, secondo me in questa tragicommedia a tinte azzurre  non ce n’è solo uno;  conservi con cura alcuni di quei cocci e il ricordo di quel vaso meraviglioso che avrebbe potuto dar lustro al salotto ancora per molti anni.

Ah, quasi dimenticavo: eviti di aggiungere altra acqua, perché in gioco non c’è la rabbia della zia, ma l’amore di un’intera Nazione per le nostre ragazze e per la nostra maglia.

La aspetto a Parigi, senza gatti.

 

Foto da web


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