Protagonisti e protagonismi

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Protagonisti  e protagonismi. La differenza ortografica è lieve, quasi impercettibile; quella del significato e significante fra i due termini agli antipodi. Soprattutto nello sport.

Due concetti separati, nel vissuto quotidiano, da una sottile quando profonda linea di confine: i protagonisti finiscono dove cominciano i protagonismi; dove i protagonisti, spesso idoli ed esempi da seguire vengono  attanagliati in una morsa “letale”  da egocentrismo e si trasformano in “personaggi” nell’eccezione negativa del termine

Lascio agli studiosi della mente umana, psicologi, sociologi e letterati, la disquisizione sulle cause che portano un protagonista a diventare fonte di protagonismi. Da semplice osservatore  e da uomo che prova a far tesoro dei propri errori, credo che i protagonismi sottendano paure.  Per una sorta di contrappasso l’esuberanza cela spesso la paura,  su tutte quelle di non essere all’altezza, di essere messi da parte, di non occupare più il centro della scena.

Siamo in un Paese  alla costante ricerca di protagonismi:  comportamenti spesso oltre il limite, che fanno audience, share, notizia; che dividono l’opinione pubblica facendo  leva su quel paradigma, costante delle Storia umana, che impone la perenne ricerca  dello scontro, del nemico, dell’altro da noi.  Ed ecco così da un lato l’accanito fans e l’acerrimo denigratore trovare, nel bar sport di oggi, i social,  spazio fertile per animate quanto insulse diatribe.

Oggi più che mai i protagonismi,  creati spesso a tavolino,  sono  tossiche quanto efficaci  leve di comunicazione e marketing a discapito degli stessi protagonisti.

Non solo. I protagonismi spostano l’attenzione dall’oggetto di valore al soggetto del contendere, facendo perdere di vista le priorità dell’ osservatore.

A prescindere da chi sia il “protagonisma”, credo che nessun ambito della vita, né tantomeno lo sport,  abbia bisogno di personaggi  spocchiosi, superbi, privi del minimo briciolo di umiltà.

C’è, più che mai necessità, di protagonisti silenziosi che facciano parlare, anzi urlare, i loro gesti, le loro imprese quotidiane, la loro voglia di provare a migliorarsi ed eccellere con umiltà.

Vi sono molti esempi virtuso. Accendiamo i rifletori su questi.


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