Arrivederci Foppa

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Quando la famiglia Foppapedretti iniziava il suo “primo set” nel volley, molte delle atlete che scenderanno in campo sabato sera, non erano ancora nate. Potrebbe bastare questo pensiero per capire quante emozioni e suggestioni si vivranno, a prescindere da quanto accadrà in campo, fra una manciata di giorni, al PalaNorda di Bergamo.
L’appuntamento di sabato sarà, soprattutto, il saluto al volley italiano di una famiglia di imprenditori, i Foppapedretti, che agli inizi degli anni novanta ha deciso di scrivere il proprio nome sulle magliette di una squadra di pallavolo e venticinque anni dopo se ne va dopo averlo inciso, indelebile, negli almanacchi, nella Storia e nei cuori.
Venticinque anni non si possono riassumere in poche righe e nemmeno con uno sterile elenco dei titoli nazionali ed internazionali vinti (29, ndr) o con quello delle straordinarie campionesse che hanno onorato i colori orobici.
Venticinque anni di volley si possono solo vivere. La famiglia Foppapedretti l’ha fatto, nel migliore dei modi, con uno stile unico, fino alla fine; con il rispetto, oggi più che mai essenziale ricordarlo, di ogni impegno, di ogni accordo, di ogni stretta di mano.
L’ha fatto dando un contributo economico ed umano straordinario, investendo non in una squadra ma in un progetto divenuto passione. Basti pensare a quell’invincibile settore giovanile fiore all’occhiello del volley italiano per oltre un decennio, dove sono nate e cresciute molte delle eccellenze della nostra pallavolo.

Sabato sera, a prescindere dal risultato in campo, mi piacerebbe che la pallavolo e la sua gente, tributasse una standing ovation a questa famiglia di imprenditori, a questo esempio che speriamo altri possano imitare.
Bergamo e il volley, ne hanno più che mai bisgno
Arrivederci signori Foppa.


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