Il vocabolario di Elena

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Credo che nel vocabolario personale di Elena Perinelli, 25 enne capitano del Fenera Chieri, il termine “arrendersi” non sia mai stato stampato.

Nel suo anno al Club Italia (2016, ndr) ho avuto l’onore di incontrarla, e qualche volta fermarmi a chiacchierare con lei.
Il ricordo, nitido, è quella di una ragazza molto matura nonostante la giovanissima età, intelligente, con la testa sulle spalle. Sorridente, mai esuberante, timida quanto tenace.
Una di quelle che per impegno, dedizione e ottimi risultati, a scuola avremmo con affetto chiamato “secchiona”.

Fin dal primo “ciao” ho avuto la sensazione di trovarmi davanti ad una ragazza determinata, una che non si arrende mai, che detesta uscire dal campo sconfitta e che lotta su ogni pallone, si potesse, anche dopo il triplice fischio dell’arbitro.
Gli anni in Piemonte e quella fascia di capitano, onorata ad ogni punto, hanno confermato quelle mie sensazioni.

Elena Perinelli non si è mai arresa, per indole, per natura. E non sarà un infortunio, per quanto doloroso, a fermarla, a scalfire quel suo modo di essere o a modificare quel suo DNA da ostinata guerriera.

No, il vocabolario personale del capitano di Chieri è aperto, oggi più che mai, sulla pagina più letta, consumata ed indelebile della sua carriera, quella in cui c’è scritto “caparbietà“.

A presto cara Perry.

Con affetto.

 

Foto: Pierluigi Ferioli


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