Giorgia, il futuro è presente

Condividi con

Nel vincente esordio europeo dell’Antonio Carraro Imoco Volley  (3 a 0 alle serbe dello Zok, ndr) c’è molto più della settantacinquesima vittoria consecutiva delle ragazze di coach Santarelli.

Ci sono, per chi, come me, osserva e vive con emozione la pallavolo, numeri che valgono più di molte, seppur avvincenti, statistiche.

Due su tutti: 16 e… quasi 19.

16 sono i punti messi a segno, nel suo debutto europeo (in Champions League, ndr), da Giorgia Frosini, opposta, classe 2002. Diciotto anni anzi, “quasi 19”, dato che li compierà fra quattro giorni.

Una ragazzina di 187 centimetri,  cresciuta, credo non per caso, nelle giovanili del Pool Piave storica società dilettantistica, fucina di talenti del volley azzurro quali, solo per citare qualche nome,  Manuela Secolo, Jenny Barazza,  Nadia Boem, Tania Poli, Marta Agostinetto, Chiara De Bortoli.

Giorgia, con espressione solare, spontanea e sempre sorridente, ha archiviato in pochi istanti l’emozione di indossare, da titolare, quella maglia giallablu sui cui sono cuciti, visibili e non, tutti i blasoni del volley nazionale e internazionale degli ultimi venti mesi.

Giorgia, la diciottenne dallo sguardo dolce, in una fredda serata trevigiana, ha dato l’impressione di dimenticare, ricoprendo il ruolo  con cinismo e precisione,  di essere la vice di quella Paola che di cognome fa Egonu, talento che il Mondo ci invidia.

E nel dedicare questa manciata di righe a  Giorgia Frosini, chi come me, da anni ribadisce, in ogni occasione, come un mantra, l’importanza strategica di costruire ed investire nel settore giovanile, di avviare sinergie con società “satellite” ove poter plasmare, formare e temprare giovani talenti, ha un sussulto di orgoglio e, al tempo stesso, di gratitudine verso chi, con straordinaria lungimiranza, progetta il presente partendo dal futuro.

Ha scritto qualche giorno fa sui social una cara amica  (Sandra Modolo, ndr): “la storia  non si  inventa, la storia si scrive con pazienza, sacrificio e tenacia”

Credo che Giorgia Frosini sia uno dei migliori  frutti e, al tempo stesso, dei migliori esempi di quella pazienza e tenacia che richiedono tempo e sacrifici, e che evidenziano, ancora una volta, la differenza fra chi cerca annaspando e improvvisando una vittoria e chi  costruisce con meticolosità un percorso per  continuare ad essere vincente.

 Complimenti a Giorgia. E a chi ha creduto in lei.

Foto: Flavio Pavanello


Condividi con

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *