Le ragazze di Osaka (di Frank Rubuano)

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Sagome dolci lungo i muri
Bandiere tenui più sotto il sole
Passa un treno o forse era un temporale
Sì, forse lo era…

(Le ragazze di Osaka, Eugenio Finardi)

Le nostre ragazze di Osaka sono già a Nagoya, dove giocheranno il turno successivo nel quale sono rimaste solo sei squadre: Cina, Stati Uniti, Paesi Passi, Giappone, Serbia e appunto l’Italia.
Italia che ha vinto nove partite su nove, e scusate se è poco!

Le sagome dolci lungo i muri sono quelle delle avversarie frastornate da questo fondamentale che vede regina di tutta la manifestazione Anna Danesi, bresciana dallo sguardo gentile ma dalla mano cattiva.

Le bandiere italiane invece non sono per nulla tenui e il treno che passa è uno Shinkansen dal nome Paola Egonu, che si abbatte come un temporale sul fronte opposto.

Nozomi, Sakura, Mizuho, Egonu… Hai preso il Nozomi? No, ho preso l’Egonu. Sai, è più veloce, più affidabile, mi rende tranquillo, mi porta a destinazione…

La prossima destinazione delle nostre ragazze è, come abbiamo detto, Nagoya. Quella successiva sarà Yokohama, dove però vogliamo giocare una semifinale, e poi si vedrà.

I due scogli di Nagoya sono la brillantissima Serbia, reduce però da due sconfitte consecutive nelle quali ha fatto riposare la star Boskovic, e il padrone di casa Giappone che verrà sostenuto da otto mila giapponesi urlanti del Gaishi Hall di Nagoya.
Ma noi non abbiamo paura di nessuno e tutti sanno che abbiamo schiantato delle autentiche corazzate come Cina, Russia e Stati Uniti.
Avanti, un’altra nave da affondare! Chi si offre?

In attesa chi arrivi lunedì per Giappone- Italia, noi ci ritroviamo domani con un’originale analisi dei numeri di maglia delle nostre giocatrici.

Non voglio essere solo,
non voglio essere solo, mai

No, non è sola la nostra Nazionale.

#inJapanwithFrank

Foto: FIVB


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