Il “pizzino di Frank”, la lista di Davide e il mio sogno.

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Franco Rubuano, Frank per gli amici,  genovese innamorato della sua terra, uomo con tre splendide passioni: arte, letteratura e pallavolo.  Un debole per Cisky Marcon, una venerazione per Lia Malinov, che metterebbe in ogni formazione, come il basilico nel pesto.

Tifoso azzurro, tanto da seguire la Nazionale a Tokyo durante l’ultimo Mondiale, raccontandone, con uno stile unico, proprio dalle colonne di  questo blog, il cammino fino all’argento.

Nel suo portafoglio ordinatamente riposto e conservato, come una preziosa reliquia, un foglietto di carta bianca a quadretti su cui si è annotato la sua formazione olimpica: dodici nomi,  scritti con cura, rigorosamente a mano, suddivisi per ruoli. Una lista che è un mix equilibrato,  dettata in parte valutando con oggettività le prestazioni delle atlete, il loro potenziale e in parte, come ogni tifoso che si rispetti, dal cuore, dall’impulso.

Quel foglietto, l’ho ribattezzato il “pizzino di Frank”.

Non so quanti di voi abbiano nel portafoglio la lista delle 12 atlete che poterebbero a Tokyo. Credo che moltissimi, però, quella lista, la propria lista, ce l’abbiano ben nitida in testa, nel cuore.

E chissà quanti e quali nomi del “pizzino di Frank”, o dei vostri, combaceranno, fra una manciata di settimane, con l’unica lista che davvero conta: quella ufficiale, quella che Davide (Mazzanti, ndr) sono certo avrà già nella testa e nel cuore.

La mia lista? La conservo sul comodino. Ha una trentina di nomi fra cui, da inguaribile ed  impulsivo romantico, nemmeno per gioco, riuscirei a selezionarne dodici.

Nella mia lista, oltre ai nomi, c’è una parola. L’ho scritta, l’ho voluta scrivere, nonostante sia il Sogno, nonostante  la mia scaramanzia rasenti talvolta la paranoia.

Quella  “parola”, sono certo ce l’hanno scritta nei pensieri tutti i tifosi della Nazionale, questa volta più di altre.

Quella “parola”, in declinazione olimpica, manca da tanto, troppo tempo.

Andiamocela a prendere.


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