Vincere non è mai ovvio.

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Cinquantadue consecutive.
Tante sono le vittorie dell’Imoco Volley Conegliano fra campionato e coppe.
Una marcia senza sosta, un cammino netto, che ha già permesso alle ragazze di coach Santarelli di stabilire il recordo di imbattibilità nella stagione regolare: ventiquattro vittorie su ventiquattro gare.

Negli ultimi vent’ anni nessuno c’era mai riuscito, nemmeno la stellare Foppapedretti  dei 21 titoli nel decennio 95/2005 (7 scudetti, 4 Champions, 1 Cev, 4 coppe Italia, 5 supercoppe, ndr) o la gloriosa Scavolini che vinse 3 scudetti e 6 coppe fra il 2007 e il 2010.

Molti ricordi, tanti applausi e una riflessione.

L’ abitudine a veder vincere fa spesso dimenticare, a noi tifosi, l’impegno, i sacrifici, l’abnegazione, la caparbietà e la fatica che richiede ogni singola vittoria.

Cicli di vittorie, come quelli sopra narrati,  possono portare all’errata considerazione di trovarsi davanti a perfetti robot, programmati per non sbagliare mai, scevri da emozioni,  sentimenti, paure.
Ammirare una squadra che vince può far dimenticare che è composta da individui, in questo caso splendide donne, mix di muscoli, cuore, cervello, forza, emozioni, adrenalina e umana fragilità.

Quando vincere diventa routine, i tifosi  corrono il rischio di convincersi che quell’epilogo sia ovvio, banale e perfino dovuto.
Non lo è. Mai.

#conilcuoresempre

Foto: web


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